In un blog precedente ho parlato dei sistemi anti intrusione per magazzini: questi sistemi sono dedicati ad impedire l’accesso ai malintenzionati e tenere sotto controllo le aree esterne dell’edificio.
Stavolta vediamo come difendere la merce a magazzino una volta che l’intruso è penetrato nei locali: il sistema classico prevedeva sensori di temperatura / movimento che facevano “scattare l’allarme” in caso di anomalia.
Alla fine del secolo scorso questi sistemi erano molto diffusi come anche molto frequenti erano i falsi allarmi causati da volatili o animali selvatici oppure da starature dell’elettronica.
Come nel più classico romanzo criminale il sistema era aggirabile “tagliando i fili” impedendo così la connessione con la centrale operativa oppure con sistemi fantasiosi come coprire i sensori con schiuma da barba, che impedirebbe il loro funzionamento.
Oggi i sensori sono molto più precisi: sono in grado di distinguere la tipologia di intruso dando l’allarme solo in caso di “persone reali” e sono in grado di tararsi automaticamente, adattandosi alle diverse condizioni ambientali.
Il problema resta nel tempo che trascorre tra l’allarme e l’intervento effettivo delle Forze dell’Ordine. Quando i malintenzionati vanno a “colpo sicuro” sanno dove cercare, l’operazione si conclude in pochi minuti e all’arrivo dell’autopattuglia i malviventi sono già lontani.
Le statistiche Italiane dicono che la permanenza dei ladri nei locali dura meno di 5 minuti mentre il tempo di intervento della pattuglia è tra 15 e 20 minuti.
L’obbiettivo quindi è allungare la permanenza all’interno del magazzino dei malviventi rallentando i loro movimenti: a questo scopo vengono installati gli impianti nebbiogeni.
Una volta che il sistema di allarme ha verificato che è in atto un’intrusione, il sistema rilascia una nebbia fitta che satura rapidamente i locali e rende estremamente difficile orientarsi: i sistemi migliori agiscono velocemente rriducendo la visibilità a soli 20 cm in meno di un minuto. I malintenzionati non riescono a muoversi velocemente e devono scegliere se abbandonare l’impresa o rischiare di metterci più tempo del previsto fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine.
Il prodotto è atossico, ecologico ed innocuo: una miscela di acqua e di un diolo (un composto organico conosciuto con il termine commerciale di glicole popilenico che si miscela facilmente con l’acqua) viene iniettata in un riscaldatore che la nebulizza all’istante: le minuscole goccioline di liquido in sospensione nell’aria si diffondono immediatamente in tutte le direzioni.
La nebbia è asciutta, bianca, impenetrabile e si propaga velocemente a saturare l’ambiente; la nebbia non contamina le superfici né i prodotti alimentari, non macchia né condensa sulle superfici anche se fredde e si dissolve in meno di un’ora aprendo porte e finestre per creare giro d’aria. Gli ambienti restano soggiornabili.
Inizialmente adottato per caveau di banche e gioiellerie, si è diffuso anche presso altre attività come tabaccherie e farmacie grazie alla riduzione dei costi e la prova della sua efficienza anche su grandi superfici: l’utilizzo in magazzini con prodotti ad alto valore e facilmente “monetizzabili” (alcool, moda, elettronica ecc.) è sempre più diffuso anche perché offre una riduzione sul costo della polizza assicurativa.
Il sistema antifurto nebbiogeno non va confuso con il fumogeno: il prodotto di quest’ultimo è il risultato di una combustione che non è sempre innocua e lascia numerosi residui; il fumo si posa sulle superfici che potranno risultare danneggiate e gli ambienti vanno puliti e sanificati prima di soggiornarvi nuovamente.
Vantaggi del sistema:
- deterrenza: sapendo dell’esistenza di un nebbiogeno il malintenzionato sposterà le proprie attenzioni altrove
- protezione: l’intruso non riesce ad orientarsi nella nebbia, quindi molto probabilmente si allontanerà senza aver potuto fare nulla
- innocuo: nessun danno a persone, animali e cose; non necessita di sanificazione né pulizie dopo l’attivazione
Svantaggi:
- costo dell’impianto
- complessità aggiuntiva al sistema di allarme
- installazione invasiva
- necessita di manutenzione periodica
Gli impianti nebbiogeni sono dotati di batteria tampone che permettono il loro funzionamento anche in caso di mancanza di corrente elettrica.
Come ulteriore sicurezza una volta entrato in funzione il sistema non può essere fermato nemmeno dai manutentori: bisogna attendere che tutta la miscela di alimentazione sia stata consumata.
La norma di riferimento è la EN50531-8: il sistema è perfettamente legale come antifurto quando è alimentato solo con la miscela di acqua e glicole, perché non provoca alcun danno alla salute delle persone.
Sconsigliati invece quei sistemi che aggiungono irritanti alla nebbia, ad esempio il peperoncino venduto come “prodotto naturale”, perché potrebbe creare ambiti di responsabilità civile e penale.
C.B. giugno 2025