Ogni oggetto che viene posto in commercio è dotato di un suo identificativo EAN (European Article Number) oppure UPC (Universal Product Code): un codice a barre che si traduce in una sequenza di 12 numeri di cui abbiamo parlato mesi addietro. È un numero che identifica il prodotto “dalla fabbrica alla discarica”, leggibile da chiunque e volto ad identificare il fabbricante, il luogo di origine ed altre informazioni che non cambiano durante la vita del prodotto. Per i libri vengono utilizzati gli identificativi ISBN mentre per le pubblicazioni periodiche gli identificativi ISSN. Questi codici sono assegnati da un ente terzo.
La gestione logistica ha l’esigenza di avere altre informazioni da condividere al proprio interno ma anche con il cliente; per questo vengono creati degli altri codici “parlanti” in cui sono inserite informazioni di volta in volta rilevanti.
Il codice SKU (Stock Keeping Unit) è un codice a barre a 8-12 caratteri e viene generato da chi ne ha interesse e non da un ente terzo; in quanto “parlante” è alfanumerico e contiene solo le informazioni relative alla MOQ (minimum order quantity) quindi se il magazzino in quel momento movimenta solo pallet completi il codice SKU viene assegnato al bancale integro e conterrà, ad esempio, la locazione fisica e le caratteristiche omogenee del prodotto. In questo modo tutti gli attori sanno che è disponibile una paletta di quel prodotto in quella posizione.
Quando il bancale viene “spezzato” il codice SKU ad esso relativo cessa di esistere e viene registrata la sua cancellazione dal database; al suo posto verranno generati tanti codici SKU quanti sono gli scatoloni di cui era composto; se gli scatoloni contengono prodotti differenti (ad esempio per colore) verranno creati codici SKU differenti. In questo modo tutti gli interessati sanno che ci sono degli scatoloni che possono essere ordinati singolarmente, dove si trovano e le loro caratteristiche.
Quando gli scatoloni vengono caricati nel magazzino del punto vendita al dettaglio / area destnata alla spedizione eCommerce, il codice SKU identificherà il prodotto come vendibile singolarmente ed altri dettagli come il prezzo.
Riassumendo:
EAN/UPC (come anche ISBN per libri ed ISSN per pubblicazioni periodiche) identificano il produttore, non cambiano durante la vita del prodotto e sono universali.
SKU identifica le caratteristiche salienti in quel momento della vita del prodotto, per questo possono cambiare e sararanno diversi a seconda dell’organizzazione che gestisce il prodotto in quel momento.
Quanto sopra permette di intuire che il codice SKU da una parte permette di avere il migliore controllo delle giacenze a magazzino permettendo una pianificazione accurata ma dall’altro crea una quantità monstre di codici per lo stesso prodotto nelle diverse fasi che rischia di impallare il sistema. In questi casi è essenziale eliminare le anagrafiche obsolete e concentrare le attività sugli altorotanti.
C.B. luglio 2025
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