Dopo il riscaldamento, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, oggi affrontiamo il raffrescamento ed il controllo del livello di umidità: sono spesso due parametri estremamente importanti per la merce a magazzino, non solo alimentari.
In questi casi la fascia di temperatura / umidità per la corretta conservazione del prodotto è piuttosto stretta quindi il progettista del magazzino si trova a dover ricorrere a soluzioni particolari.
Premesso che il livello di coibentazione richiesto spesso è maggiore rispetto a quello del solo magazzino riscaldato, gli accorgimenti principali saranno l’installazione di un sistema specifico per controllo della temperatura e del livello di umidità.
Il raffrescamento avviene con un impianto detto chiller che funziona come il frigorifero di casa: un fluido refrigerante, normalmente allo stato gassoso, subisce dei cicli di compressione ed espansione; durante quest’ultima fase si raffredda e viene fatto circolare in uno scambiatore nel locale da raffrescare. L’ambiente cede calore ed refrigerante si riscalda; il ciclo si ripete con l’ambiente che si raffresca progressivamente fino al raggiungimento della temperatura impostata quando un termostato ferma il compressore.
Abbandonati i fluidi refrigeranti CFC, dannosi per lo strato di Ozono, oggi si usano fluidi naturali come ammoniaca, anidride carbonica, propano oppure artificiali, detti “Freon”; per distinguerli essi vengono contrassegnati dalla lettera R oltre a 3 o 4 cifre.
Per avere una temperatura omogenea nell’ambiente si utilizzano dei ventilatori per la circolazione dell’aria, che altrimenti si stratificherebbe in basso vicino allo scambiatore. La merce andrà posizionata in modo da permettere la circolazione dell'aria. Essenziale l'adozione di porte automatiche veloci o anche - in casi estremi - di una camera di ingresso a doppia porta.
La letteratura medica indica i valori ideali di umidità relativa tra 30% e 50%
La capacità dell’aria di contenere vapore acqueo prima di raggiungere la saturazione è proporzionale alla sua temperatura.
Esempio: l’aria esterna al magazzino è a 30°C e al 50% della saturazione ma se viene raffreddata a 10°C la stessa aria può diventare satura con gli effetti indesiderati di quando si scende sotto il punto di rugiada come nebbie, condensa, guazza, muffe eccetera ecco quindi l’esigenza di controllare l’umidità dell’aria all’interno di magazzini raffrescati.
Per questo si ricorre ai c.d. condensatori deumidificatori che forzano il passaggio dell’aria su apposite superfici fredde dove l’umidità condensa, viene raccolta ed espulsa. Va ricordato che l’acqua di condensa è demineralizzata e povera di calcare, quindi saranno da evitare condotte metalliche.
C.B. aprile 2025
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