Nelle pubblicazioni precedenti abbiamo parlato di Dispositivi per Sorveglianza e Prevenzione come telecamere ed illuminazione, dotati anche di tecnologia avanzata grazie all’Intelligenza Artificiale. Oggi parliamo di chi osserva queste immagini da una postazione in una località differente: la Telesorveglianza.
L’attività fa parte dei c.d. “Servizi Fiduciari” dove l’azienda affida al soggetto la sicurezza dei propri beni mobili ed immobili con l’incarico di rilevare la minaccia e di allertare le Forze dell’Ordine.
In questo caso la funzione di Deterrenza è ridotta perché, anche se le telecamere sono ben visibili ed annunciate da appositi segnali, non è presente una persona “fisica” che osserva la scena.
Il dispositivo per la telesorveglianza ha almeno 3 componenti principali:
- una o più telecamere presso l’immobile da sorvegliare.
Le ingombranti e costose telecamere analogiche hanno lasciato il posto a strumenti digitali wireless che producono immagini in un “linguaggio” gestibile direttamente via internet senza perdite di risoluzione. Meglio se dotata di ingrandimento ottico e capacità di orientamento gestite da da remoto (funzione pan / tilt / zoom) oltre alla possibilità di catturare immagini nitide anche in condizioni di scarsa illuminazione grazie ad un dispositivo che “illumina” il soggetto.
Il costo di questi strumenti, oramai diffusissimi, è accessibilissimo grazie al mercato delle abitazioni.
Per la sorveglianza di magazzini e siti produttivi con aree particolarmente estese si consiglia comunque di scegliere prodotti che permettano la visione termica, meglio rispetto all’illuminazione a LED infrarosso che non funziona bene in caso di pioggia, nebbia, smog e polvere o distanze superiori a circa 30 metri.
Se installate in posizione difficilmente accessibile (in cima ad un palo, sullo sporto di gronda ecc) meglio che siano dotate di tecnologia per mantenere puliti i vetri a protezione delle lenti.
- un trasmettitore di dati a banda larga con funzione bidirezionale
Le immagini sono inviate dalla telecamera alla centrale operativa ed i comandi dalla centrale alla telecamera che inquadrano e seguono il potenziale intruso.
La trasmissione in tempo reale rende inutile ogni tentativo di sabotaggio come tagliare i cavi di alimentazione o trasmissione.
- una centrale di sorveglianza:
monitor ad alta definizione ed un controller per i movimenti della videocamera.
Tutte le componenti saranno dotate di UPS: una batteria che garantisce alimentazione ininterrotta e quindi funzionamento continuo in caso di mancanza di elettricità.
Presso la centrale di sorveglianza avremo anche telefoni multilinea per contattare le Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco eccetera oltre a quei dispositivi per registrare, trasmettere le immagini oltre ad elaboratori per – ad esempio – rendere nitide le immagini sgranate o sotto / sovraesposte.
Cosa succede quando c’è un’intrusione ?
L’Operatore in Centrale ha diversi monitor che sono interfacciati con le telecamere presso gli obbiettivi da sorvegliare.
L’elettronica aiuta l’operatore segnalando le anomalie: vengono rilevate figure in movimento dove non dovrebbero esserci mentre l’intelligenza artificiale aiuta ad escludere falsi allarmi per alberi mossi dal vento o piccoli animali.
L’operatore visiona le immagini, eventualmente anche quelle preregistrate: se effettivamente viene confermata la potenziale intrusione la Centrale allerterà il servizio di Guardia Particolare Giurata sul territorio con cui è in contatto radio su frequenze dedicate. L’addetto alla Vigilanza è a bordo di una vettura dotata di radio trasmittente e tablet interfacciato con la Centrale; si porta sul posto seguendo le indicazioni del tablet sul quale la Centrale ha caricato informazioni utili come indirizzo e le prime immagini dell’intrusione.
Nel frattempo l’addetto della centrale continua a seguire gli intrusi grazie alle telecamere dotate di zoom ed orientamento telecontrollati e terrà aggiornato il collega.
Una volta sul posto la Guardia Particolare Giurata ispeziona da terra lo stato dei luoghi con lampade ad alta intensità mentre – scenario futuribile – la centrale apre un vano della vettura e comanda l’uscita di un drone che sorvola l’area ed invia le immagini in tempo reale al tablet del Vigilante ed alla Centrale.
Contemporaneamente l’AI presso la centrale analizza le immagini alla ricerca di dati utili alle indagini come ad esempio caratteristiche fisiche, abbigliamento, armi, attrezzi o veicoli per trasferirli alle Forze dell’Ordine ed al veicolo dell'operatore sul campo.
I dati raccolti verranno utilizzati per il rapporto all’azienda cliente e, se il caso, alle Forze dell’Ordine.
C.B. aprile 2025