Logistica Inversa
Detta anche Logistica di Ritorno (in inglese Reverse Logistic) è quell’area di attività che comprende il flusso di merce dal Consumatore al punto di Origine per creare valore da un prodotto che altrimenti avrebbe valore nullo o quasi.
Tipicamente la merce resa, previo eventuale ricondizionamento, è avviata nuovamente alla vendita. Il prodotto compie a ritroso il percorso logistico, viene smistato e reimmesso sul mercato, magari tramite altri canali.
Un esempio di scuola è l’abbigliamento: terminata la stagione i capi invenduti nelle boutiques rientrano al centro logistico che li controlla e li rivende tramite gli outlets. Naturalmente questo principio si applica ai prodotti invenduti per qualsiasi motivo, compresi i resi per difettosità o garanzia. Nel caso di prodotti più complessi la logistica inversa si applica anche a prodotti non nuovi che vengono distribuiti a grossisti specializzati o tramite asta.
Invece se il prodotto a fine vita non è vendibile perchè obsoleto o non è conveniente ripararlo la Reverse Logistic offre 2 strade:
- esportazione in mercati che accettano il prodotto benchè di vecchia generazione oppure ove la riparazione costa meno
- il prodotto viene smontato e i componenti che hanno valore finiscono sul mercato dei ricambi mentre il resto riciclato come rottame. Tipico destino delle automobili ma financo le navi più grandi vengono fatte a pezzi e vendute a peso.
Anche se mossa da intenti di profitto, la Logistica Inversa è apprezzabile per il suo risvolto ecologico: riciclare è sempre meglio che gettare; tuttavia il reso ha una caratteristica negativa perché implica che “qualcosa” non ha funzionato: qualità scarsa, sbagli nel piazzamento o nella politica del prezzo, errori nella gestione delle scorte, cliente scontento …
Negli anni ‘80 del secolo scorso le grandi catene di distribuzione americane hanno inaugurato la politica di reso “No Questions Asked” ove non serve dare spiegazioni per giustificare il motivo del reso: bastava portare la merce in condizioni pari al nuovo assieme alla prova di acquisto per ricevere il rimborso in contante immediatamente. Questa politica ha generato un grande volume di merce da gestire con un’organizzazione dedicata, ma ha anche creato una fantastica attrazione per nuovi consumatori e ridotto il livello di insoddisfazione del cliente.
Fino alla fine degli anni 2010 in Italia il reso in negozio era praticamente impossibile per “motivi fiscali” e per la mancanza di un flusso di logistica inversa che permettesse di ritornare la merce dl punto vendita al produttore.
La politica del “Reso Facile” venne inaugurata dalle grandi organizzazioni del commercio online nell’epoca Covid: ha dato nuova consapevolezza ai consumatori italiani, quindi le aspettative sono alte ed abbiamo un volume di Logistica di Ritorno elevatissimo. Le grandi catene di franchising fisico hanno dovuto adeguarsi e oggi è normale andare a rendere un prodotto al punto vendita e ricevere contanti. Il concetto è talmente spinto che le grandi organizzazioni del commercio online includono sempre la documentazione per l'eventuale reso nell'imballo della spedizione.
I dati raccolti dalla gestione della logistica inversa sono importantissimi nell’ottica del miglioramento continuo da parte di tutte le figure aziendali che devono contribuire alla riduzione di questi costi migliorando il prodotto e la soddisfazione del cliente.
C.B. settembre 24